COSA
CHIEDE L’ASSISTITO AL MEDICO?
Ricerca
sugli accertamenti diagnostici indotti dalla richiesta degli assistiti
Mario Baronchelli, Giuseppe
Belleri, Giovanni Ciolina, Annamaria Giori, Adriana Loglio
MMG dell’ASL di Brescia
1-PREMESSE E CONTESTO DELLA RICERCA.
Tradizionalmente al medico di Medicina Generale
(MMG) viene attribuito il ruolo di traduttore del bisogno espresso
dall’assistito in prestazioni medico-sanitarie per formulare una diagnosi,
curare la malattia o ridurre i disturbi lamentati. Su questo modello
interpretativo della relazione medico-paziente convergono sia la teoria
economica, che vede nella funzione d’agenzia del medico lo strumento di tale
traduzione, sia le interpretazioni sociologiche funzionaliste centrate sulla
“dominanza” medica (Parsons) o quelle che enfatizzano il controllo della
relazione con il cliente in virtù del cosiddetto “professionalismo” (Freidson).
Da almeno due decenni questo schema
comportamentale ha subito una progressiva erosione per effetto dell’evoluzione
socio-culturale e per il sempre maggiore accesso degli assistiti alle
conoscenze mediche, che attenuano la tradizionale asimmetria informativa nei
confronti del professionista, anche per l’influenza di altri mediatori (mass
media, internet, familiari, altri professionisti etc..) nella valutazione dei
propri disturbi e nella decisione di rivolgersi ad un medico per ottenere una
prescrizione di esami o visite.
2-OBIETTIVI
L’osservazione empirica
consente di classificare le richieste di prestazioni suggerite od eseguite
autonomamente dagli assistiti in quattro tipologie qualitative:
Infine rientrano tra le
prestazioni indotte dall’assistito le visite specialistiche eseguite in regime
libero-professionale (intra od extra-moenia) e gli accessi al Pronto Soccorso,
attivati autonomamente dal paziente stesso, vale a dire senza la preventiva
consultazione o indicazione del medico curante. E’ ragionevole ipotizzare che
solo una quota di queste prestazioni giunga all’osservazione del MMG e quindi
venga registrata sulla cartella computerizzata, in particolare i contatti degli
assistiti con le medicine non convenzionali.
L’obiettivo primario
della presente ricerca era di stabilire la frequenza statistica del fenomeno
“prestazioni suggerite al MMG” dagli assistiti, la tipologia delle richieste,
anche al fine di valutare il suo impatto sulla domanda sanitaria e i riflessi
di natura economica e gestionale (costi diretti degli esami prescritti e carico
di lavoro del MMG).
3-STRUMENTI E METODO
La
ricerca è la prosecuzione di un’analoga indagine svolta tra l’ottobre 2005 e il
marzo 2006, che intendeva documentare l’induzione delle prescrizioni in M.G.
(Baronchelli, 2006) da parte dei vari “attori” del contesto territoriale
(specialisti, pubblici e privati, assistiti). I medici partecipanti hanno
raccolto le prescrizioni da loro effettuate nei quindici mesi di rilevazione
dei dati, dall’ottobre 2005 al 31 dicembre 2006. Sono state analizzate le
seguenti tipologie di prestazioni suggerite dagli assisti al proprio medico:
ricoveri ospedalieri, visite specialistiche, Rxgrafie, Ecografie, TAC, RMN e
scintigrafie, ECG ed esami bioumorali. Non sono state considerate le
prescrizioni di farmaci e cure fisiatriche né era negli obiettivi della ricerca
la valutazione dell’appropriatezza delle prescrizioni rilasciate dal MMG o
indotte da specialisti o assistiti. Sono state escluse dalla raccolta dati le
prestazioni suggerite dagli assistiti ma non accolte dal medico curante.
Ogni
prescrizione, registrata dal MMG nella cartella informatizzata, è stata
codificata in una delle seguenti
categorie:
Per
la “marcatura” delle prescrizioni informatizzate sono state utilizzate le
codifiche della funzione “Origine Spesa” del programma MilleWin, dell’azienda
DataMat di Firenze, che ha fornito anche le procedure (interrogazione mediante
query SQL) per l’estrazione dei dati.
4-RISULTATI
Nel
territorio dell’ASL di Brescia, su una popolazione residente di 1.038.158,
operano 3 aziende ospedaliere pubbliche con circa 6000 posti letto e 10 case di
cura private accreditate. Hanno partecipato alle ricerca 5 MMG, operanti in
diverse località della provincia di Brescia, per un numero complessivo di 7669
assistiti, così suddivisi in base alle classi anagrafiche:
§
Classe
1 (fino a 14 anni) 319 assistiti pari al 4,2 %
§
Classe
2 (da 15 a 65 anni) 5186 assistiti pari al 67,6 %
§ Classe 3 (oltre 65 anni) 2168 assistiti pari al 28,2%
Durante
il periodo di osservazione su 62503 contatti ambulatoriali tra medico e
pazienti, di cui 48545 diretti (cioè vis a vis) e 13958 indiretti, sono state
registrate 28131 prestazioni comprese nelle tipologie oggetto della ricerca,
così suddivise:
§
Prestazioni
prescritte di propria iniziativa dal MMG: N.13322 pari al 47%
§
Prestazioni
suggerite dagli specialisti pubblici e privati: N.11456 pari al 41%
§
Prestazioni
suggerite dagli assistiti: N.3564 pari al 12%
Gli accertamenti diagnostici suggeriti dagli assisti al proprio MMG o eseguiti autonomamente (visite specialistiche private ed accessi al P.S.) durante 15 mesi di osservazione sono stati analizzati secondo 7 categorie:
Sul totale di 67889 esami bioumorali prescritti dal MMG 10829 sono stati suggeriti dagli assistiti, pari al 15.9%.
Tra le visite specialistiche le più richieste dagli assistiti sono risultate:
Riguardo agli accertamenti per immagine gli assistiti hanno richiesto al proprio MMG soprattutto:
Infine gli Elettrocardiogrammi suggeriti dagli assistiti nei 15 mesi d’osservazione sono stati 195.
5-CONCLUSIONI E COMMENTO
La spontanea richiesta del paziente, asintomatico o portatore di una condizione medica, di poter effettuare prestazioni sanitarie (visite, esami, accertamenti diagnostici, ricoveri etc..) è frequente nel contesto della M.G.. e copre il 12% circa di tutte le prescrizioni effettuate dal MMG. Gli assisti richiedono al proprio medico soprattutto visite specialistiche (quasi il 50% di tutte le prescrizioni “suggerite”) mentre la prestazione decisa autonomamente dall’assistito più frequente è l’accesso al Pronto Soccorso (31 %). Tra gli accertamenti diagnostici “indotti” dagli assisti hanno la prevalenza gli esami bioumorali, che sfiorano il 16% di tutte le prescrizioni di esami ematici, seguiti da radiografie (7 % delle prescrizioni suggerite dagli assistiti) ecografie (6 %) ed ECG (5 %). Una quota rilevante di prescrizioni suggerite, il 10% circa del totale, è correlata ai problemi di salute della donna (visite ginecologiche e senologiche, Rx-mammografie, ecografie mammarie e ginecologiche).
Il clima negoziale, tipico delle cure primarie,
favorisce l’espressione delle preferenze e degli orientamenti degli assistiti,
come non accade ad esempio in ambito ospedaliero; il medico di MG è il primo
rappresentatene del sistema formale di cure a cui si rivolge l’assistito e, per
la sua posizione ai confini tra l’organizzazione sanitaria e il mondo della
vita quotidiana, non può non tenere conto delle priorità inscritte nell’agenda
del paziente. Durante la consultazione l’assistito, invece che riferire i suoi
sintomi, può ribaltare i tradizionali ruoli chiedendo in modo diretto al medico
di prescrivergli esami o visite. La ricerca documenta la rilevanza del bisogno
di conoscenza e di gestione autonoma della salute dell’“esigente” – la figura
sociale che sta affiancando al tradizionale paziente– ed il suo protagonismo sulla
scena sanitaria nella trasformazione del bisogno soggettivo in domanda di
specifiche prestazioni medico-sanitarie, processo in passato delegato
esclusivamente al professionista.